In un comunicato, il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha sottolineato che la politica del governo sarà quella di respingere qualsiasi nave che trasporti armi verso Israele e voglia fare scalo in un porto spagnolo.
Ha precisato che ad essere stata individuata, alla Marianne Danica, è stato negato il permesso di scalo
“È la prima volta che lo facciamo, perché è la prima volta che scopriamo una nave che trasporta un carico di armi per Israele e che vuole fermarsi in un porto spagnolo”, ha detto il capo della diplomazia.
Ha però chiarito che la Marianne Danica è una nave diversa dalla nave da carico Borkum, che ha l’autorizzazione ad attraccare nel porto mediterraneo spagnolo di Cartagena e la cui destinazione non è Israele, ma la Repubblica Ceca, smentendo così altre versioni.
La politica non è quella di concedere nuove licenze di esportazione per materiale bellico destinato a Israele e la decisione che abbiamo preso di respingere tale scalo è coerente e va nella stessa direzione”, ha detto Albares a Bruxelles.
Ieri il gruppo Sumar ha presentato una denuncia alla Procura generale dello Stato per “evitare la ripetuta commissione di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario”.
Ha chiesto al Pubblico Ministero di adottare misure per bloccare la nave da carico Borkum, che prevede di attraccare nel porto di Cartagena, e di indagare e adottare in via precauzionale le “misure necessarie” derivanti dal possibile trasporto di materiale militare con destinazione finale a Israele.
Spagna si prepara a riconoscere lo Stato di Palestina insieme ad altri alleati europei in un contesto di tensione internazionale.
Anche se la notizia non è confermata ufficialmente, i movimenti diplomatici di Madrid negli ultimi mesi, con le visite del Cancelliere Albares e dello stesso Presidente del Governo, Pedro Sánchez, in diversi paesi della zona, puntano in questa direzione.
L’esecutivo spagnolo ha portato la questione davanti alle Nazioni Unite, convinto che solo l’esistenza dei due stati, Palestina ed Israele aprirà la strada alla pace in Medio Oriente.
Fausto Triana, giornalista di Prensa Latina