Autorità della cancelleria, ambasciatori di paesi amici come Palestina, Nicaragua e Bolivia, amici della solidarietà, deputati dell’Assemblea Nazionale, giovani del Partito Socialista Unito, tra gli altri, sono stati protagonisti di una giornata in cui “el hombre de la adarga al brazo” brillava nella sua essenza rivoluzionaria.
Aleida Guevara ha riassunto in poche parole l’essenza del padre, dicendo ai presenti che se “vedrete le virtù di quest’uomo e saprete metterle in pratica, allora moltiplicheremo il Che in ognuno di voi e lui continuerà a vivere come un altro rivoluzionario in più, per creare una società diversa”.
La dottoressa cubana ha sottolineato che a suo padre non importavano le statue, ma di “camminare al tuo fianco nell’università, nei luoghi dove si formano le nuove generazioni di oggi”.
“La cosa bella di quest’opera”, facendo riferimento alla statua di tre metri, “è che è in movimento, non è ferma, è come se dovesse continuare a camminare e questa è la cosa importante, se riuscirete a farlo camminare con ciascuno di voi, allora l’opera sarà completa”.
Il vicecancelliere venezuelano per l’America Latina, Rander Peña, ha sottolineato che per mantenere in vita Che Guevara “dobbiamo ricordare e mettere in pratica ciò che nella vita lui ci ha chiesto, cioè di predicare con il suo esempio”.
L’ambasciatore cubano a Caracas, Dagoberto Rodríguez, ha affermato che il Che continuerà ad essere quel paradigma rivoluzionario di cui abbiamo tanto bisogno per alimentare le lotte quotidiane ed ha assicurato che in lui “troviamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutti gli attrezzi e gli strumenti per la battaglia delle idee”.
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