Siamo orgogliosi di ospitare questo evento della settima arte, perché il cinema è un modo per trasmettere emozioni e conoscere meglio le persone, ha raccontato a Prensa Latina sul festival in programma fino al 22 giugno.
Per il sindaco, la presentazione di film che affrontano vari aspetti della vita sull’isola ed i dibattiti che li circondano costituiscono un’opportunità per avvicinarsi alla realtà cubana.
Teniamo conto che nei mass media circolano informazioni su Cuba che non sempre sono vere, con questi film i francesi possono conoscere la sua realtà, la sua storia e le sue sfide attraverso il cinema, ha stimato.
Secondo Bell-Lloch, il secondo Festival del Cinema Cubano di Vitry-sur-Seine è anche un modo per esprimere l’appoggio della pittoresca comune ad un popolo che soffre e resiste all’ingiusto bloqueo statunitense.
L’evento, inaugurato sabato, risponde ad un’iniziativa dell’associazione Cuba Coopération France (CubaCoop) e ha come coordinatore Miguel Quintero.
Il sindaco Bell-Loch ha raccomandato ai suoi concittadini di visitare le sale di Les 3 Cinés Robespierre per conoscere meglio la storia, la cultura e la società di un’isola situata a migliaia di chilometri di distanza, ma con stretti legami con Francia.
I film nelle sale sono: El Soñador (2004), di Angelo Rizzo; Ciudad en Rojo (2008), diretta da Rebeca Chávez; ¿Por qué lloran mis amigas? (2017), di Magda González; Fátima o el parque de la fraternidad (2014), di Jorge Perugorría; Habanastation (2011), di Ian Padrón; Lista de espera (2000), di Juan Carlos Tabío; e Juan de los Muertos (2011), di Alejandro Brugués.
Il sindaco ha sottolineato inoltre che alcuni film vengono presentati per la prima volta sul suolo francese.
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