L’Ufficio centrale di statistica ha spiegato in un comunicato che il PIL nella Striscia di Gaza è diminuito dell’86% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in Cisgiordania la contrazione è stata del 25%.
Per quanto riguarda le attività minerarie, manifatturiere, idriche ed elettriche hanno registrato un calo del 6,3%, l’edilizia del 51%, il settore agricolo, forestale e della pesca del 33% ed il commercio all’ingrosso ed al dettaglio del 36%.
Il valore del PIL nel primo trimestre del 2024 in Cisgiordania è stato di 2.474 milioni di dollari ed a Gaza di 92 milioni, ha precisato.
Ieri l’Ufficio statistico ha evidenziato che le esportazioni e le importazioni palestinesi sono diminuite ad aprile rispetto allo stesso periodo del 2023, rispettivamente del 9 e del 28%.
Secondo le stime ufficiali, l’economia palestinese perde 20 milioni di dollari ogni giorno a causa della continua aggressione israeliana.
A metà di questo mese, il ministro palestinese del settore, Muhammad Al-Amour, ha spiegato che la produzione nella Striscia di Gaza è completamente paralizzata e semi-paralizzata in Cisgiordania.
“L’economia nazionale si trova ad affrontare un collasso complesso e senza precedenti a causa delle ripercussioni dell’offensiva militare israeliana”, ha sottolineato.
Recentemente, il ministro palestinese del Lavoro, Enas Attari, ha messo in guardia sulla grave crisi in cui versa la popolazione nei territori occupati dalla guerra e dal blocco imposto da Israele negli ultimi mesi.
Giorni fa, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro e l’Ufficio Centrale di Statistica avevano rivelato in un rapporto congiunto che il tasso di disoccupazione nell’enclave costiera aveva raggiunto il 79,1% e in Cisgiordania il 32%.
Nel mese di febbraio, la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo SSviluppo ha sottolineato che l’enclave costiera avrà bisogno di miliardi di dollari ed impiegherà decenni per invertire la distruzione senza precedenti della sua economia e delle sue infrastrutture.
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