In dichiarazioni alla stampa nazionale ed estera, il politico bolivariano ha messo in guardia dalla proposta di questo centro installato nella città statunitense dalla cognata dell’oppositrice Magalli Meda, oggi ospitata nell’ambasciata argentina a Caracas, dove si è rifugiata dopo essere stata accusata di piani contro Nicolás Maduro.
Rodríguez ha sottolineato che l’intenzione è stata persistente nel cercare di negare la realtà in una “sorta di Juan Guaidó 2.0”, simile alle elezioni dell’11 aprile, con l’intenzione di costruire una falsa realtà che serva a scopi diversi da quelli “pacifici, costituzionali e legali” della maggioranza.
Ha sottolineato che da questo centro della città di Miami denunceranno la frode la domenica pomeriggio del 28 luglio e comunicheranno quella che chiamano “la trasmissione ufficiale, che non è il Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) e non si trova nemmeno da nessuna parte in suolo venezuelano”.
Il membro della direzione nazionale del Partito Socialista Unito del Venezuela ha commentato che è curioso che si parli di frode quando mancano sei giorni al 31° voto degli ultimi 25 anni.
Ha avvertito che uno dei 10 candidati, riferendosi a Edmundo González della Piattaforma Unitaria Democratica (PUD), sta preparando una bufala per dire che ci sono stati brogli nelle elezioni presidenziali.
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