giovedì 21 Novembre 2024
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Il presidente del Messico esclude il dialogo con l’ambasciatore statunitense

Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador (AMLO), ha escluso un dialogo con l'ambasciatore statunitense, Ken Salazar, sulla riforma del sistema giudiziario. "Non spetta al governo degli Stati Uniti od a qualsiasi altro governo affrontare questioni che riguardano solo i messicani", ha detto il presidente.

Ha respinto le affermazioni secondo cui questa riforma influenzerebbe il Trattato Messico-Stati Uniti-Canada (T-MEC), ed anche se così fosse, ha sottolineato, “Messico è una patria libera, indipendente e sovrana, che è al di sopra di qualsiasi trattato”.
Il presidente ha fatto presente che non vi è nessuna rabbia o scontro con l’ambasciatore degli Stati Uniti – che la settimana scorsa aveva espresso il suo aperto rifiuto della suddetta riforma e si era detto disponibile al dialogo sulla questione – ma AMLO ha sottolineato di non essere d’accordo, “non puoi dare la tua opinione o chiedere un dialogo al riguardo”.
Ha insistito sul fatto che nessuno straniero, nessun governo straniero, potrà affrontare questioni che riguardano solo i messicani.
L’uso del T-MEC, ha affermato il capo dell’Esecutivo, è un modo per cercare di “ribaltare la situazione”, al che ha osservato: “il trattato non prevede che rinunciamo alla nostra sovranità, il trattato è commerciale, abbiamo ottimi rapporti economici e commerciali che soddisfano entrambe le nazioni, ma non è compito del Messico diventare un’appendice, una colonia, uno stato associato”.
“Non è una lite, è solo mettere in chiaro le cose. Inoltre, non possiamo violare la nostra Costituzione che stabilisce il principio di non intervento e di autodeterminazione del popolo”, ha affermato AMLO.
López Obrador, ribadendo le ragioni per cui propone la riforma, ha affermato che il sistema giudiziario è afflitto dalla corruzione e sequestrato, preso in consegna, al servizio di una minoranza rapace, dominata dalla criminalità organizzata e dei colletti bianchi.
Secondo le autorità, l’iniziativa vuole porre fine alla corruzione ed al traffico d’influenza che permea questo potere autonomo e che ha reso possibile il rilascio di criminali, denuncia su cui, secondo i sondaggi, concorda la maggioranza dei cittadini.
Tra i suoi punti spicca la rimozione dei membri della magistratura federale dai loro incarichi e la loro sostituzione con coloro che vincono le elezioni con voto popolare.

Redazione America Latina di Prensa Latina

 

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