L’immagine rappresenta “un esplicito riconoscimento dei crimini coloniali” e rappresenta una violazione della legalità internazionale, ha affermato in una nota il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati.
La mappa rivela anche la verità sull’agenda coloniale e razzista della direzione di estrema destra che governa Israele, ha sottolineato.
Durante una conferenza stampa tenutasi ieri per difendere la sua campagna di guerra nell’enclave costiera, Netanyahu ha mostrato una mappa della Palestina storica che includeva solo Israele e la Striscia di Gaza.
L’immagine è una chiara sfida alla volontà internazionale di pace e agli accordi firmati, nonché una flagrante provocazione agli sforzi compiuti “per fermare la guerra di genocidio e lo sfollamento” del nostro popolo a Gaza, ha affermato il Ministero degli Esteri.
In questo senso, il ministero ha avvertito che il paese vicino sta promuovendo un piano per negare ai palestinesi i loro diritti fondamentali, compreso il diritto di vivere in uno stato sovrano ed indipendente.
Le autorità palestinesi accusano costantemente Israele di promuovere la colonizzazione in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Orientale, dove vivono più di 750.000 ebrei.
Sebbene la comunità internazionale e diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU esigono il ritiro israeliano da questa area, ampi settori di questa nazione considerano Cisgiordania, occupata dopo la guerra del 1967, parte integrante dello stato nazionale.
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