Con il pretesto di contenere il deficit fiscale e di “rendere grande Argentina”, il presidente ha fatto l’annuncio nelle ultime ore ed è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto 879/2024, che invalida la normativa e la restituisce al Congresso.
La stessa cosa è accaduta con la legge sulla mobilità dei pensionati, che è stata eliminata, nonostante le numerose manifestazioni di organizzazioni sindacali, sociali e per i diritti umani.
Tuttavia, secondo il quotidiano Página 12, Milei non ha ancora il sostegno degli 87 deputati necessari per ratificare il suo secondo veto.
Intanto i deputati di Unión por la Patria (UP) hanno annunciato che chiederanno una sessione straordinaria per mercoledì 9 con l’obiettivo di respingere il ricorso del capo dello stato.
Ieri si è svolta la seconda marcia federale in difesa dell’istruzione, che ha avuto il suo evento centrale davanti al Congresso, in questa capitale, e repliche nelle province.
L’istruzione pubblica è la spina dorsale della nazione, eguaglia e rende liberi, ha affermato la presidentessa della Federazione Universitaria Argentina, Piera Fernández, davanti a migliaia di persone riunite.