In una conferenza stampa nella capitale, Abad si è rivolta alla comunità internazionale ed ha affermato che il golpe di stato orchestrato dall’Esecutivo compromette la stabilità nazionale e regionale.
“L’ordine costituzionale è stato violato”. “Il presidente e il suo gabinetto improvvisato hanno violato la Costituzione più volte e stanno portando avanti un golpe di stato nella storia democratica dell’Ecuador”, ha detto ai giornalisti.
Ha chiesto l’attivazione della Carta Democratica dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) per preservarne l’istituzionalità.
“Sono pronta a sostituire il presidente, in una democrazia, ma mi è stato impedito con la forza di assumere il mio incarico”, ha affermato la vicepresidentessa.
Questo pomeriggio, secondo il decreto esecutivo 500, la guida dell’esecutivo sarà nelle mani di Gellibert, segretaria dell’amministrazione governativa, che Noboa ha nominato vicepresidentessa in quanto Verónica Abad non si è presentata in Turchia il 27 dicembre.
“Ciò comporterà conseguenze politiche e legali, sia a livello nazionale che internazionale”, ha affermato giovedì Abad, escludendo anche la possibilità di prendere il governo con la forza e mettendo in discussione le recenti decisioni di Noboa nel contesto elettorale.
La vicepresidentessa ha anche criticato la leadership militare, che ha ribadito il suo sostegno al capo dello stato, da lei descritto come “misogino, debole, traumatizzato ed un dittatore”.
“Noi ecuadoriani non meritiamo questo caos legale e politico”, ha sottolineato Abad.
Ieri sera l’Assemblea ha respinto il decreto esecutivo 500, in cui il presidente, “per motivi di forza maggiore”, annunciava che avrebbe nominato Gellibert in carica per tre giorni, da giovedì pomeriggio a domenica 12 dicembre, per la campagna elettorale.
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