“Gli occhi di tutta la Siria e di tutto il mondo guardano verso Ginevra. Come si è detto tante volte, non c’è una soluzione umanitaria né militare per questo conflitto. Solo un genuino compromesso politico delle parti può offrire nel 2017 uno scenario differente alla morte ed alla distruzione degli ultimi sei anni”, ha fatto notare.
In una sessione del Consiglio di Sicurezza dedicata a valutare la situazione umanitaria nel paese levantino, il funzionario ha insistito in che il futuro di milioni di donne, bambini ed uomini colpiti dalla guerra dipende dalle azioni costruttive e del compromesso delle delegazioni convocate, a partire da domani, nella città svizzera.
Organizzato dall’inviato speciale dell’ONU per Siria, Staffan de Mistura, l’incontro di Ginevra rappresenta una ripresa del processo interrotto nel primo semestre dell’anno scorso, in mezzo ad una scalata dei combattimenti e dei condizionamenti dell’opposizione.
Nazioni Unite segnala che la base del dialogo è la risoluzione 2254, adottata dal Consiglio di Sicurezza in dicembre del 2015, un impegno per la pace che include elezioni ed una nuova Costituzione.
Abbiamo un paese dove più di 13 milioni di persone hanno bisogno di un aiuto umanitario urgente, quasi l’85% della popolazione vive nella povertà e sette milioni affrontano l’insicurezza alimentaria, ha concluso.
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