sabato 6 Dicembre 2025
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La società araba che vive in Israele soffre di violenza criminale

Almeno 140 arabo-israeliani, tra cui 10 donne, sono stati assassinati quest'anno nel contesto di un'ondata di violenza che ha colpito la minoranza nel paese, secondo quanto riportato dal quotidiano Yedioth Ahronoth.

Nello stesso periodo del 2024, 106 arabo-israeliani sono stati assassinati in circostanze criminali.
Secondo i dati ufficiali, 222 membri di questa comunità sono morti per questo motivo nel 2023.
A febbraio, il sindaco di Lod, Yair Revivo, ha attaccato il governo per la mancanza di azioni chiare nella lotta alla violenza ed alle bande criminali che affliggono la minoranza, che rappresenta poco più del 21% della popolazione totale.
“Lo stato di Israele ha deciso di attuare il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, solo migliorato: ridurre la popolazione arabo-israeliana”, ha denunciato ironicamente su Twitter.
Invece di trasferirli, il che è un enorme grattacapo, permettiamo loro di uccidersi a vicenda, ha affermato il sindaco.
I discendenti dei palestinesi che non furono espulsi dalle loro terre dopo la creazione dello stato ebraico nel 1948 hanno da allora denunciato di essere trattati come cittadini di seconda classe.
Un sondaggio condotto nel marzo del 2022 ha rivelato che il 94% degli arabi residenti in Israele ha subito razzismo e discriminazione da parte della maggioranza ebraica.
Molti leader della comunità accusano la polizia di ignorare e persino tollerare potenti organizzazioni criminali.
Da parte sua, il governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu attribuisce l’aumento della criminalità al dilagare della criminalità organizzata e alla proliferazione di armi nelle strade.

Roberto Castellanos Fernandez, giornalista di Prensa Latina

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