Avvocato e già candidato alla presidenza nelle elezioni del 2016, Ceant è noto per essere un uomo capace di costruire ponti e di dialogare con tutti i settori della nazione, caratteristiche fondamentali per superare l’attuale crisi socioeconomica del paese, dopo le proteste del 6 e del 7 luglio scorso.
Haiti, in quei giorni, ha vissuto disordini sociali senza precedenti, dopo l’annuncio del governo di aumentare, fino al 51%, i prezzi di benzina, diesel e kerosene.
La misura, suggerita dal Fondo Monetario Internazionale, con il pretesto di ridurre al minimo il deficit fiscale e la povertà, è stata abrogata circa 24 ore dopo l’entrata in vigore, nel mezzo di manifestazioni violente che hanno causato almeno 20 morti, decine di feriti e la distruzione di esercizi commerciali, alberghi, imprese e istituzioni pubbliche.
Ceant affronta la sfida di stabilizzare il clima politico del paese, diviso dopo le mobilitazioni e in cui diversi gruppi d’opposizione chiedono le dimissioni dell’attuale presidente e la formazione di un governo provvisorio.
Il neopremier, inoltre, dovrà raggiungere l’unione dei diversi settori economici, politici, sociali, religiosi e della comunità internazionale.
Le prossime mosse di Ceant saranno la formazione di un governo sostenuto dal Parlamento eporre in essere azioni contro la corruzione, uno dei principali mali del paese.