venerdì 5 Dicembre 2025
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Dopo la sconfitta elettorale crescono i conflitti interni al governo argentino

Il disastro elettorale delle elezioni legislative di domenica nella Provincia di Buenos Aires (PBA) ha accelerato i conflitti interni al governo di Javier Milei, che ora si trova ad affrontare il dilemma di apportare cambiamenti al suo interno per consolidare un'immagine pubblica gravemente danneggiata.

Il terremoto elettorale è stato fortemente avvertito nella Casa Rosada e ancor di più nella Quinta de los Olivos, la residenza presidenziale dove Milei, il primo presidente da anni a perdere le elezioni di medio termine, si è rifugiato ieri sera, senza alcuna consolazione.
Il fronte peronista Fuerza Patria ha inferto un duro colpo alla coalizione di La Libertad Avanza e Propuesta Republicana (LLA-PRO), sconfiggendola alle urne con il 47,3% dei voti contro il 33,7%. Ha vinto anche in 99 dei 135 comuni ed in sei delle otto sezioni elettorali in cui è divisa la provincia.
Nel bel mezzo della campagna elettorale, Milei si vantava di voler dipingere la provincia di Buenos Aires di viola (il colore emblematico del suo partito). Tuttavia, ne è uscito dipinto di azzurro cielo, lanciando un messaggio chiaro: la gente è stanca del suo dispotismo, della sua retorica aggressiva e delle dure politiche di austerità che danneggiano tutti.
Era molto presto per una sconfitta così clamorosa, quando Milei e la sua squadra non hanno ancora raggiunto i due anni di mandato.
L’importanza dell’evento risiede nel fatto che la provincia di Buenos Aires non è una provincia qualsiasi dell’Argentina; è la regione che detiene quasi il 40% dell’intero elenco elettorale del paese e la sua influenza è enorme nel panorama politico nazionale. Da qui l’importanza della clamorosa vittoria del peronismo, unito nel fronte di Fuerza Patria.
Dopo aver riconosciuto la sconfitta in un auditorium a Gonnet, vicino a La Plata, pur senza interpretare il messaggio lasciatogli dai cittadini di Buenos Aires alle urne, Milei ha affermato che “non arretreremo di un millimetro nella politica del governo”, la stessa politica di aggiustamenti incontrollati respinta dagli elettori.
A otto settimane dalle elezioni legislative nazionali del 26 ottobre, il partito di Milei dovrà agire in fretta. Avrà la saggezza di riparare i gravi danni? Oggi è chiaro che l’esperimento libertario è ferito, con poche possibilità di una rapida ripresa.

Martin Hacthoun, corrispondente di Prensa Latina in Argentina

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