La dichiarazione della Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC) ha luogo dopo la comunicazione del governo che, per un disguido, la lettera inviata dalla Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP), nella quale si chiedeva agli Stati Uniti di apportare le presunte prove contro Santrich, non è mai arrivata a destinazione.
Lunedì scorso la JEP aveva informato che era scaduto il il termine affinché il Dipartimento di Giustizia statunitense mandasse a Colombia il materiale probatorio che dice di possedere contro Santrich e per il quale sollecita la sua estradizione, attribuendogli accuse di narcotraffico.
Il termine che aveva dato il tribunale colombiano per ricevere la menzionata documentazione era di 40 giorni.
Non inviando le evidenze contro il leader del FARC, corrispondeva immediatamente alla JEP il fatto di ascoltare gli allegati della difesa di Santrich e decidere se concedeva all’ex comandante guerrigliero il beneficio della non estradizione ed in conseguenza la sua libertà.
Tuttavia, oggi il ministro di Giustizia della Colombia, Gloria Maria Borrero, ha detto che la lettera della JEP agli Stati Uniti non è mai arrivata al suo destino perché si è persa in Panama e chi ha dato la notizia è stato il pubblico ministero generale nordamericano, Matthew Whitaker, che è in visita in Colombia.
Davanti a quello che qualificano come un fatto insolito, il partito del FARC ha segnalato che corrisponde al governo nazionale di assumere la totale responsabilità per quanto successo, conoscendo l’importanza del caso sul quale la JEP dovrà emettere una sentenza.
“È inaccettabile da tutti i punti di vista che sia informato il paese che menzionata la lettera non è mai arrivata al suo destinatario. Non vogliamo pensare che si tratta di un’azione di ostruzione della giustizia da parte delle autorità del governo nazionale”, ha concluso la direzione dell’ex guerriglia.
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