“Siamo disposti a negoziare tutto: la fine del conflitto, il futuro della Siria… Tutto è aperto”, affermò nell’intervista con la stampa francese.
Nonostante, il mandatario allertò che il successo delle negoziazioni, previste alla fine del mese in Kazakistan, dipende da chi rappresenterà l’altra parte, cioè, l’opposizione.
“Sarà la vera opposizione siriana? Quando dico vera, voglio dire l’opposizione locale, non l’opposizione saudita, francese o britannica… deve essere l’opposizione siriana per discutere i problemi siriani”, ha insistito.
Rispetto alla situazione attuale nella nazione del Medio Oriente e la tregua dichiarata, sostenne che deve essere rispettata da tutte le parti, affinché i dialoghi di pace possano avanzare.
Il presidente segnalò in questo senso che una sospensione del fuoco è vitale quando tutte le parti fermano il combattimento, ma non è il caso di numerose regioni siriane, dove gruppi come Al-Nusra o l’Isis continuano le ostilità.
Davanti ad un punto interrogativo sulla posizione assunta dal candidato della destra alle elezioni presidenziali in Francia, François Fillon, di fronte al conflitto siriano, al Assad sostenne che “se Fillon applica tutto quello che ha detto, sarebbe molto positivo”.
In numerose occasioni, il candidato elettorale si è mostrato favorevole ad un’alleanza dell’Occidente con Russia per combattere con efficacia i gruppi terroristici presenti nei territori della Siria e dell’Iraq.
Rispetto alle elezioni di Donald Trump nuovo presidente nordamericano, al Assad mantenne una posizione ottimista.
I mezzi di comunicazione francesi che realizzarono l’intervista pubblicarono ieri un anticipo dove il mandatario affermò che “stiamo camminando il tragitto della vittoria”, e si otterrà quando il territorio sarà libero di terroristi”, ha concluso.
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