Narratori del Messico, Argentina, Colombia, Uruguay, Panama, Perù, Spagna, Polonia, Cile, Kenya e Martinica si unirono ai cubani nel passaggio sul mare in un traghetto da dove lanciarono monete all’acqua per chiedere il permesso per passare ed esprimere i loro desideri a Yemayá, la signora dei mari, una divinità del sincretismo religioso di origine africana.
Il folclore locale è uno delle grandi attrattive della nona edizione dell’evento che avrà luogo a L’Avana fino al 26 marzo.
La prima opera recitata è stata un orazione a Yemayá, riconosciuta come padrona dei mari, protettrice dei marinai e dei pescatori, e dea della maternità universale.
Al santuario nazionale della Vergine di Regla arrivarono i partecipanti del festival col proposito di conoscerla e comprovare come migliaia di pellegrini approdano fino al piccolo tempio giorno dopo giorno, come testimoniò il suo parroco.
Lo stesso municipio prende il nome della vergine, venerata lì dalla fine del XVII secolo, ed in un angolo di fronte alla chiesa una targa ricorda che i primi emigranti cinesi a Cuba sbarcarono in questo luogo, nel 1847.
Dopo la visita alla chiesa, i narratori percorsero il museo di Regla, dove si può apprezzare un’esposizione etnografica, pitture tipiche dei XIX e XX secoli, oggetti dei secoli scorsi come ceppi degli schiavi, carte di identità, ed appartenenze di alcuni martiri della località.
Storie di isole, palme, descrizioni della natura tropicale, ed evocazione delle tradizioni, hanno dato il benvenuto, oltre ad una creazione del poeta nazionale Nicolss Guillen e canzoni tipiche del paese.
La data eletta per inaugurare il festival coincide con l’inizio dell’equinozio di primavera nell’emisfero settentrionale del pianeta e la celebrazione, ogni 20 marzo, del Giorno Mondiale della Narrazione Orale.
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