La prima cosa che bisogna dire è che l’Ecuador ha fatto delle accuse davvero scandalose, ha affermato Jennifer Robinson al canale Sky News, in allusione alle dichiarazioni del presidente Lenin Moreno che il fondatore di Wikileaks si è comportato in forma grossolana durante la sua reclusione, e che perfino è arrivato a spargere feci sulle pareti della missione diplomatica.
Secondo l’avvocata, il governo ecuadoriano è ricorso a questi argomenti per giustificare di avere permesso l’entrata della polizia britannica all’ambasciata per arrestarlo.
Dopo riferire che il suo cliente è stato per sette anni confinato in uno spazio molto ridotto, ha segnalato che le sue relazioni col personale diplomatico ecuadoriano sono diventate più difficili dopo l’arrivo al potere di Moreno nel 2017.
Assange è rimasto nell’ambasciata per tanto tempo perché temeva essere estradato negli Stati Uniti, e come abbiamo visto giovedì scorso, le sue paure erano giustificati, ha aggiunto Robinson, in riferimento a che immediatamente dopo l’arresto, la giustizia britannica ha annunciato che inoltrerà una petizione presentata da Washington.
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