Al Assad ha sostenuto un ampio dialogo con i rappresentanti di più di 90 organizzazioni sindacali di tutto il mondo, che hanno assistito nella capitale siriana al menzionato incontro per esprimere solidarietà ed appoggio alla lotta di questa nazione del Levante contro il terrorismo e denunciare il blocco unilaterale imposto da Occidente e da parte della regione del Medio Oriente.
“Malgrado la forza produttiva rappresenti il maggiore segmento della società, non è neanche un socio nella presa di decisione su come utilizzare i guadagni, e questo si deve alle azioni delle grandi potenze finanziarie che vogliono controllare il mondo per ottenere i loro propri interessi, a costo della classe lavoratrice, che rappresenta invece la maggioranza dei popoli”, ha sentenziato.
Inoltre, ha sottolineato il gran ruolo che hanno svolto i lavoratori siriani durante la storia del paese, soprattutto negli ultimi anni nella difesa del paese di fronte alle organizzazioni terroristiche, che sia continuare i loro lavori nonostante il pericolo o per difendere i loro luoghi di lavoro, villaggi e città, anche con le armi.
“La visione della Siria si è basata sempre sul fatto che il ruolo del lavoratore rappresenta una parte importante della società e lo stipendiato è cruciale per la stabilità sociale ed economica”, ha detto Al Assad.
Nella riunione, i partecipanti hanno chiacchierato col presidente ed hanno espresso la loro fiducia nella vittoria della Siria sul terrorismo ed hanno riaffermato la condanna dell’ingiusto ed unilaterale blocco imposto al paese, riaffermando il tutto nella dichiarazione finale dell’evento, celebrato i giorni 8 e 9 settembre in questa capitale.
Ig/pgh