In questa capitale, a differenza delle grandi manifestazioni del lunedì e del martedì, ed a dispetto di non contare sul permesso ufficiale, i manifestanti hanno camminato pacificamente per l’Alameda e sono passati di fronte al palazzo de La Moneda, seguiti da vicino per un ampio spiegamento di carabinieri, ma senza che intervenissero le forze dell’ordine.
Previamente, numerosi gruppi si sono manifestati in differenti strade del centro dell’urbe per confluire a partire dalle 11:00, ora locale, nella Piazza Italia (Baquedano) da dove hanno cominciato ad avanzare per l’Alameda in un ambiente pacifico, festivo e rivendicativo.
Nonostante, apparentemente per paura della violenza dei giorni anteriori, che si è sviluppata nei confronti tra le forze repressive ed i manifestanti, numerose stazioni del metro e la maggioranza degli stabilimenti commerciali della zona hanno chiuso le loro porte.
Questa manifestazione è stata convocata come parte di uno Sciopero Nazionale per questo mercoledì, appoggiato dalla piattaforma Unità Sociale, che congrega più di 70 organizzazioni tra sindacali e sociali.
In Valparaiso si è anche realizzata una manifestazione di massa convocata sempre dalla piattaforma Unità Sociale, ma a differenza di quanto accaduto a Santiago, nell’importante città portuale si sono prodotti intensi scontri tra manifestanti e forze dei carabinieri, che hanno impedito ai manifestanti di arrivare fino alla sede del Congresso.
Secondo la convocazione allo sciopero, le manifestazioni continueranno durante il pomeriggio e per le 20:00 ore è convocato un “cacerolazo” generale in tutti i quartieri.
Dirigenti della Centrale Unitaria dei Lavoratori e di altre organizzazioni sindacali e sociali hanno fatto un appello a tutti i cileni affinché si manifestino in forma permanente per obbligare il governo di Sebastian Piñera a dare una risposta effettiva alle loro esigenze ed evitare che le promesse del governo finiscano in soluzioni che mantengano l’attuale modello neoliberale ripudiato dalla maggioranza.
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