Il Dipartimento del Tesoro statunitense ha ordinato la settimana scorsa all’entità bancaria Citibank di trasferire i fondi bloccati in un conto a nome della Banca Centrale del Venezuela (BCV), ad un altro appartenente alla Riserva Federale.
Attraverso un comunicato, l’ente emittente del paese sud-americano ha precisato che questa azione si somma ad una serie di attacchi diretti da Washington, col fine di impadronirsi di forma fraudolenta degli attivi e delle risorse del paese venezuelano, come parte “dell’aggressione multifattoriale” per causare sofferenza alla popolazione.
Ha aggiunto che il furto delle risorse finanziarie del Venezuela è stato eseguito direttamente dal governo di Donald Trump, in collusione con deputati estremisti della destra venezuelana, azioni che rappresentano la commissione di gravi delitti del crimine multinazionale organizzato.
Il BCV ha segnalato inoltre che questa situazione incide direttamente sul normale svolgimento dell’economia venezuelana, già colpita dal blocco economico e finanziario implementato dalla Casa Bianca, ed aggravata dall’impatto della pandemia di COVID-19.
Nei loro sforzi per generare un cambiamento di regime nella nazione sud-americana, gli Stati Uniti appoggiano un ipotetico governo interino diretto dal presidente immaginario Juan Guaidò, che inoltre considerano come presidente dell’Assemblea Nazionale, parlamento in irriverenza, incarico che ha abbandonato il 5 gennaio scorso mediante il voto della maggioranza dei deputati.
Il riconoscimento di Guaidò da parte di Washington e vari dei suoi alleati internazionali, ha come fine di “rivestire di legittimità istituzionale la cattura, il furto ed il saccheggio di attivi petrolieri e risorse liquide” del Venezuela, d’accordo con un articolo pubblicato dal gruppo di investigazione ed analisi Mision Verdad.
In tale senso, ha aggiunto la fonte, che “la gestione degli attivi petrolieri, industriali e liquidi del Venezuela che sono stati oggetto di furto, è piena di dubbi che convincono che ci sia stata corruzione”.
“Subito dopo il bonifico illegale di denaro venezuelano alla Riserva Federale -ha precisato Mision Verdad – si è approvato un gruppo di risorse secondo la menzionata Legge Speciale del Fondo per la Liberazione del Venezuela e Rischio Vitale”.
Sarebbero in totale 80 milioni di dollari diretti al finanziamento di spese sociali con attenzione prioritaria per l’emergenza umanitaria, il rinvigorimento di relazioni internazionali del preteso governo immaginario, ed il “rinvigorimento del Potere Legislativo e la protezione sociale dei suoi integranti”, tra i molti destini dubbiosi.
Il saccheggio si è svolto in mezzo alla nuova scalata di minacce degli Stati Uniti di aggredire militarmente Venezuela sotto la copertura della lotta contro il narcotraffico, insieme con la recrudescenza delle misure coercitive, in mezzo alla lotta contro la peggiore catastrofe sanitaria mondiale dell’ultimo secolo.
Oltretutto ricorda i nessi di Juan Guaidò e vari dei suoi collaboratori in suonati scandali di corruzione nella gestione di fondi che sarebbero stati usati per questioni di carattere umanitario.
Wiliam Urquijo Pascual, corrispondente di Prensa Latina in Venezuela