I soldati che occupavano un posto di blocco mobile hanno sparato senza motivo contro il veicolo, colpendo alla testa Osama Mansur e colpendo sua moglie, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri palestinese rilasciata dall’agenzia ufficiale WAFA.
Secondo il racconto della moglie, dopo essersi fermato al checkpoint, Mansur ha continuato la marcia e i soldati hanno aperto il fuoco a loro discrezione.
La dichiarazione ufficiale ha definito l’atto un crimine odioso, aggiungendo che questa è “un’altra delle esecuzioni extragiudiziali di palestinesi in corso” nei territori occupati dai soldati israeliani e ha esortato la comunità internazionale a “imporre sanzioni contro Israele”.
All’inizio dello scorso marzo la Corte Penale Internazionale (CPI) ha annunciato l’avvio di un’indagine sui crimini di guerra commessi da soldati e agricoltori israeliani a Gaza e in Cisgiordania.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato la Corte Penale Internazionale di essere “antisemita” e ha vietato ai ricercatori di entrare nei territori palestinesi occupati.
Stime non ufficiali indicano un numero fino a 10.000 di militari e civili israeliani che potrebbero essere condannati dopo le indagini.
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