Un nuovo rapporto dell’Ufficio Nazionale dei Processi Elettorali (ONPE), sul 61,77% dei voti conteggiati, assegna il 15,53% dei voti a Castillo, il 13,3% e il 12,96%, rispettivamente, al neoliberista Keiko Fujimori, che secondo un conteggio veloce privato otterrà il secondo posto, e a Hernando de Soto.
Dietro di loro ci sono l’estremista di destra Rafael López Aliaga (12,81) e il populista Yonhi Lescano (8,8), la candidata di sinistra Verónika Mendoza (7,9), l’ex calciatore George Forsyth (5,9), il conservatore César Acuña (5, 8) ed altri nove candidati che hanno percentuali inferiori e insieme raggiungono solo il 15,8%.
I migliori risultati precedenti dei candidati di sinistra sono stati il secondo posto di Alfonso Barrantes, a capo di una coalizione di sinistra, nel primo turno del 1985, e il terzo posto di Verónika Mendoza alle elezioni del 2016.
Castillo, insegnante rurale protagonista della sorpresa delle elezioni peruviane, questa volta ha raggiunto la vittoria nel primo turno, in un contesto di dispersione dei voti, con un voto simile a quello ottenuto da Mendoza nelle precedenti elezioni presidenziali.
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