venerdì 26 Luglio 2024
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A dispetto dei disaccordi, governo colombiano ed ELN riannoderanno i contatti

Bogotà, 9 gen (Prensa Latina) Dopo vari tentativi falliti di avvicinamento, le delegazioni del governo colombiano e dell’insorto ELN torneranno a ritrovarsi giovedì prossimo in Ecuador, per definire il futuro delle annunciate negoziazioni di pace tra entrambe le parti. 

 
Promesse dal 30 marzo, tali conversazioni formali hanno già un’agenda di sei punti approvata di mutuo accordo, oltre ad una sede, ma seguono senza programma, a dispetto delle esortazioni di politici e difensori dei diritti umani per ottenere quella che considerano la pace completa. 
 
Dopo del recente accordo con le FARC-EP, la maggiore guerriglia del paese, manca ora raggiungere un patto simile con l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), meno numeroso della prima organizzazione, ma altrettanto attivo da più di 50 anni. 
 
Il 24 novembre il presidente Juan Manuel Santos ed il leader delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo (FARC-EP), Timoleon Jimenez, firmarono il documento definitivo nel quale lasciarono costanza della loro decisione per terminare un lungo conflitto ed esposero le misure necessarie al fine di ottenere questo obiettivo. 
 
Tuttavia, analisti, congressisti ed altre figure dello scenario nazionale insistono in che senza l’ELN la pace in Colombia starà mutilata o incompiuta. 
 
Nonostante l’annuncio di marzo, il mandatario condizionò il principio degli incontri delle conversazioni pubbliche (sono stati precedute da contatti esploratori) alla liberazione dell’ex parlamentare Odin Sanchez, rapito dall’ELN. 
 
Intanto, quest’ultimo gruppo ribelle chiede l’indulto di due dei suoi militanti che saranno i gestori degli sforzi per la distensione, mentre respinge qualunque prerequisito agli appuntamenti in Ecuador. 
 
Tale disaccordo mantiene stagnanti le gestioni per installare il tavolo di dialogo con la presenza delle due delegazioni. 
 
Inoltre il massimo capo dell’ELN, Nicolas Rodriguez, è a favore di ampliare il silenzio dei fucili instaurato dal Governo e dalle FARC-EP ad una sospensione il fuoco trilaterale che favorisca le future riunioni ed attenui la situazione della popolazione civile, però la sua petizione è stata respinta dal governo. 
 
Ig/ap

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