Come parte della seconda giornata del 12º Workshop Internazionale su Paradigmi Emancipatori “Berta Caceres Vive”, il filosofo e saggista offrì ai presenti una conferenza sulle chiavi della resistenza e le visioni di Fidel Castro al riguardo.
D’accordo con Martinez Heredia, per trarre vantaggio dall’opera e figura del leader rivoluzionario cubano è necessaria evitare i luoghi comuni ed intraprendere un avvicinamento in profondità.
In tale senso, sollecitò gli accademici, intellettuali e membri di movimenti sociali internazionali riuniti per l’evento ad appropriarsi di massime, postulati o pratiche caratteristiche di Fidel Castro durante la sua vita al fine di condurre gli sforzi per l’emancipazione verso il successo.
Martinez Heredia menzionò la qualità di partire dall’impossibile e dall’impensabile per trasformare in una possibilità reale la trasformazione della società.
Si riferì anche alla determinazione di non accettare mai la sconfitta e di lottare in tutte le situazioni, come faceva Fidel Castro, che aveva una solida determinazione personale.
Inoltre, ha insistito nella pertinenza della costante organizzazione e della comunicazione con ogni essere umano, nell’uso di tattiche creative, la lotta per il potere e la sua conquista e la creazione di strumenti ed istituzioni che servano al paese, che deve essere legato invariabilmente al disegno di politiche che favoriscano il potere popolare.
“Gli Stati Uniti mantengono i loro sforzi per recuperare il controllo dell’America Latina, compresa un’offensiva pacifica contro Cuba”, affermò.
La via attuale del capitalismo per ottenere i suoi propositi è la dominazione e la guerra culturale, segnalò l’intellettuale cubano, per poi allertare l’udienza che questo sistema non promuove un pensiero colto, bensì la carenza di pensieri, sempre con l’obiettivo di creare una specie di massa idiota e facile da dominare.
Ig/tgp