venerdì 26 Luglio 2024
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Mobilitazione di massa in Argentina per esigere libertà di Milagro Sala

Buenos Aires, 16 gen (Prensa Latina) Blocchi delle strade e marce in vari punti del paese si registrano oggi per esigere la liberazione di Milagro Sala, leaderessa sociale indigena argentina e dirigente dell'organizzazione Tupac Amaru, ad un anno dalla sua detenzione.

 
La parlamentare del Mercosur è stata arrestata il 16 gennaio 2016 con l’accusa del presunto incitamento alla violenza e tumulto per dirigere una protesta contro i cambiamenti imposti dal governatore della provincia di Jujuy, Gerardo Morales, nel sistema e programma di cooperative. 
 
A questa causa se ne sono aggiunte altre come la supposta irregolarità di amministrazione di fondi destinati alla costruzione di abitazioni. È stata già processata per due casi, nel primo è stata condannata a tre anni di carcere in sospensione per essere istigatrice di lanciare uova contro Morales, allora senatore, in un atto pubblico nel 2009. 
 
È stata anche condannata a pagare una multa di 18900 pesos (circa 1800 dollari) ed inabilitata per tre anni per occupare incarichi in associazioni sociali per essere colpevole di “occupazione dello spazio pubblico, alterazione dell’ordine ed ostruzione del transito veicolare e pedonale”, per un sit-in che realizzò di fronte al Governo di Jujuy nel 2016. 
 
A Buenos Aires varie organizzazioni sociali che integrano il Fronte per il Lavoro e la Dignità Milagro Sala si sono manifestati su tutto il ponte Pueyrredon con cartelli e bandiere in mano per chiedere la sua immediata scarcerazione mentre a Jujuy si realizza una gran “cacerolazo” popolare. 
 
Questa mattina si realizzò una conferenza stampa nella sede del gruppo Tupac Amaru nella capitale, alla quale assisterono rappresentanti della politica e dei diritti umani. 
 
La presidentessa delle Madri di Piazza di Maggio-linea Fondatrice, Nora Cortiñas, ha osservato che “questa misura arbitraria, col totale appoggio del Governo, è una dimostrazione in più di violazione dei diritti umani che si registra da un anno dove, disse, abbiamo avuto una retrocessione”’. 
 
Da parte sua il giudice della Corte Interamericana dei diritti umani Eugenio Raul Zaffaroni ha affermato che con la detenzione di Milagro “stiamo vedendo un deterioramento grave dello stato di diritto nazionale”. 
 
 
Ig/may

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