Secondo il portavoce della Casa Bianca, la decisione è definitiva, benché l’onere non si possa applicare in forma immediata, perché è ancora vigente il Trattato di Libero Commercio dell’America del Nord (TLCAN), firmato dagli Stati Uniti, Canada e dal Messico più di venti anni fa.
Spicer ha detto ai giornalisti a bordo dell’aeroplano Air Force One che il presidente vuole includere la misura dentro una riforma fiscale più ampia che pretende negoziare col Congresso.
Come argomentò, se si applica il dazio del 20% a merci per un valore di 50 mila milioni di dollari, si potrebbero ottenere 10 mila milioni di dollari all’anno e si “alzerebbe facilmente il muro solo attraverso questo meccanismo”.
Il deficit commerciale della potenza settentrionale col Messico ammonta a circa 60 mila milioni di dollari annuali, per questo che l’applicazione del dazio su questa quantità genererebbe circa 12 mila milioni all’anno, indicano i calcoli fatti da Washington.
Quell’imposta alle importazioni messicane “proporziona chiaramente il finanziamento per il muro e lo fa in un modo che non colpirebbe il contribuente statunitense”, ha concluso Spicer.
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