Questa volta si registrò un caso nella provincia di Salta di un uomo di 30 anni che ammazzò la sua ex compagna, ha ferito sua cognata e si suicidò.
“Lui voleva ritornare insieme a lei, ma lei non voleva riprendere la relazione”, ha raccontato a mezzi giornalistici una vicina della città di Oran, dove si registrò questo fatto brutale .
Recentemente nella stessa Salta si diede un altro caso simile. Un uomo, Andres Alejandro Cruz affronta un’imputazione che prevede una pena di prigione a catena perpetua per il decesso della sua compagna.
La donna morì prodotto delle scottature del 73% del corpo. L’accusato giustificò i fatti argomentando che aveva una bottiglia di alcool in una delle sue mani ed una sigaretta nell’altra e stando molto vicino alla sua compagna, il fuoco si è prodotto in forma accidentale.
Il 25 gennaio scorso un titolare annunciava un altro crimine orrendo. Un uomo assassinò con 15 pugnalate nell’addome la sua compagna nella località di Benavidez, a Buenos Aires. Benché si desse alla fuga, fu fermato nel suo posto di lavoro.
L’Argentina attraversò nel 2016 una delle tappe di maggiore violenza contro le donne con cifre realmente preoccupanti: più di 235 vittime mortali, senza contare denunce per maltrattamento ed aggressioni. A dispetto delle manifestazioni, mobilitazioni e leggi, invece di rallentare, questo flagello è aumentato.
Per tentare di mettere fine a questa triste realtà, le autorità realizzano una forte campagna in diverse parti del paese. A Buenos Aires per esempio, nelle stazioni del treno sotterraneo ci sono vari cartelli nei quali si fa appello alla popolazione affinché prenda coscienza su questo problema. Ma i femminicidi non diminuiscono.
Ig/may