L’informazione è stata rivelata dal presidente in vari messaggi divulgati nel suo account nella rete sociale Twitter, nei quali informa di una riunione lo scorso 11 gennaio a Miami, tra l’ex titolare coi fratelli William e Roberto Isaias, nemici di Correa e la sua amministrazione.
“Hanno tutta una campagna per tentare di danneggiare il Governo e Jorge Glas, disperati per le elezioni future; con la complicità di giornalisti privi di etica; e con Andres Paez, impiegato degli Isaias (per questo motivo si impone come binomio con Lasso)”, scrisse Correa.
Come spiegò, ora Pareja è l’accusatore che teme per la sua vita e puntualizzò: “la stessa farsa di sempre”.
Il dignitario allertò che all’intervistato hanno chiesto di tutto meno sul denaro rubato nella raffineria o su Charlie Pareja, il capo della rete di corruzione ed anche impiegato degli Isaias, e facendolo passare come querelante e perseguito, collaborano affinché Washington gli concedesse asilo politico e rimanesse nell’impunità.
Correa ricordò che Pareja Yannuzzelli, che accusò come delinquente latitante ed ora impiegato degli Isaias, affronta processi giudiziali per arricchimento illecito, traffico di influenze e peculato.
Inoltre, ha fatto notare al popolo ecuadoriano di tenere in conto quello che è in gioco nelle prossime elezioni e pubblicò il link con lo scambio di messaggi tra l’ex ministro e lui stesso, accaduto in ottobre scorso, nel quale Pareja Yanuzzelli gli chiese clemenza, giurò che i suoi atti non sono mai stati per “mancanza di morale o tradimento” e riconobbe “il suo errore”.
In risposta alla lettera, il capo di Stato ha insistito in che le azioni illegali dell’ex funzionario furono un tradimento alla fiducia depositata dal governo in lui e discusse: “Hai ricevuto denaro o no? Se l’hai fatto come puoi sostenere che non è stato per mancanza di morale o tradimento?”.
“ Ci hai pugnalato tutti ed hai rovinato la tua vita e, Dio non voglia, quella della tua famiglia. Ci fidiamo totalmente di te. Se collabori con la Procura le pene possono essere minori”, aggregò.
Per concludere, lo convocò a presentarsi alla giustizia ed a denunciare i complici, “se qualcosa ti rimane di amicizia e di etica”, ed in riferimento ad un commento su altre persone beneficiate con la raffineria, senza avere fatto niente, i cui lo nomi lo colpirebbero, e non rivelerà mai, Correa ha detto: “Non capisco perché ti porterai i loro nomi nella tomba. Sarebbe una tradimento in più”.
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