La fase formale delle negoziazioni rimase aperta nella Fattoria Cashapamba, ubicata nel Canton Sangolquì, nella Valle dei Chillos in presenza di entrambe le delegazioni e del cancelliere ecuadoriano, Guillaume Long.
“Non veniamo a questa mensa ad esplorare, la fase esploratoria è già vecchia. L’obiettivo della Mensa è sottoscrivere un accordo finale per terminare il conflitto armato ed accordare trasformazioni in ricerca di una Colombia in pace ed equità. Questa è la nostra missione”, assicurò Juan Camilo Restrepo, capo negoziatore per il governo del presidente, Juan Manuel Santos.
Come ha sottolineato, nelle riunioni le parti eviteranno di cadere in discussioni interminabili, o in un permanente stato di dialogo
“Colombia ed il mondo riconoscono che molto difficilmente questa opportunità che abbiamo oggi per terminare il conflitto armato e mettere le basi per la costruzione della pace, tornerà a presentarsi nel futuro”, ha fatto notare al riguardo e manifestò fiducia in cui anche l’ELN stimi e comprenda la rilevanza del momento.
Da parte sua, Pablo Beltran, dirigente del gruppo guerrigliero, anticipò che le conversazioni si svilupperanno con la forza morale dell’ELN dovuta al deciso appoggio di popoli, stati vicini e la comunità internazionale al processo di pace.
“Santos c’invitò a dialogare e noi adesso siamo qui disposti ad un’uscita politica”, puntualizzò.
A suo giudizio, risolvere le discrepanze che li hanno separati per decadi comincia dalla volontà di ognuna delle parti per cambiare ed il risultato delle conversazioni dipende dalla capacità di uscire dalle posizioni tradizionali.
Nelle negoziazioni partecipano come garanti l’Ecuador che è l’anfitrione degli incontri, e Cuba, Venezuela, Brasile, Cile e Norvegia.
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