In un discorso davanti al consiglio dei Ministri, il governante della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) ha considerato che, davanti all’annuncio del 21 dicembre scorso sull’esclusione del Sahara Occidentale dagli accordi sugli scambi commerciali europei con Rabat, Marocco reagirà con ricatti e minacce.
Secondo Gali, davanti alla disposizione legale dell’alta istanza regionale che considera questo territorio “separato e diverso”, Marocco può rispondere con un’immigrazione illegale verso l’Europa e perfino con atti terroristi “come arma per spingere il continente a violare le sue leggi e principi”.
La sentenza dettata il 16 dicembre 2016 dalla Gran aula del tribunale di Giustizia dell’UE diede un’ammissione alla RASD, confermando che gli accordi di libero commercio di prodotti agricoli e della pesca tra Europa e Marocco non sono applicabili nel suo territorio.
Secondo la Corte europea, quei trattati di Associazione e di Liberalizzazione non possono applicarsi ad un territorio che conta con uno statuto “separato e diverso” all’espressione “territorio del Regno del Marocco” che è quello che definisce l’ambito territoriale di applicazione di questi trattati.
Il Tribunale europeo rispose con la sua sentenza ad un ricorso saharawi presentato contro una decisione del Tribunale Generale dell’UE che considerava legale l’applicazione di questo accordo.
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