Contadini che accompagnavano la carovana di trasferimento delle FARC-EP al sentiero Caño Indio (Nord di Santander), decisero di non avanzare fino a quando non ci siano garanzie che non accadrà nulla, denunciò il comandante guerrigliero mediante il suo account in Twitter.
Attraverso questa rete sociale Jimenez ha esatto al Governo l’avviamento dell’unità che sarà incaricata di investigare e smantellare organizzazioni criminali del paramilitarismo, misura contenuta negli accordi firmati da entrambe le parti.
Più di sei mila membri di questo gruppo ribelle arrivarono già alle zone ed ai punti di transizione per abbandonare le armi e prepararsi in vista della loro reintegrazione nella vita civile.
Virtualmente sospeso, il trasferimento fino a Caño Indio di una fazione del 33º fronte delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo (FARC-EP) è uno degli ultimi passi per concludere totalmente tale mobilitazione, chiamata la gran marcia finale degli insorti.
Difensori dei diritti umani, dirigenti comunitari e politici hanno allertato su quello che considerano una rivitalizzazione del fenomeno paramilitare, responsabile dell’assassinato nel 2016 di circa 90 attivisti di sinistra e militanti della piattaforma Marcha Patriottica.
Questo venerdì il comandante guerrigliero dell’Esercito di Liberazione Nazionale Pablo Beltran ha fatto conoscere che truppe della sua organizzazione si sono dirette fino a distinte regioni per proteggere alla popolazione dai paramilitari.
La gente ci chiama chiedendo aiuto, e dove possiamo arrivare, andremo, commentò in dichiarazioni a Caracol Radio.
Ig/ap