In una conferenza con i mezzi di comunicazione del Canton Duran, nella provincia di Guayas, il mandatario segnalò che la nazione è uno Stato in via di sviluppo, ma tutti gli sviluppi ottenuti, “neanche un cieco potrebbe negarli”.
Per esemplificare i risultati dei 10 anni di Rivoluzione Cittadina, Correa precisò che a differenza del periodo 1996-2006, quando l’economia accumulò una crescita dell’85%, nell’ultima decade l’incremento fu del 105%.
Chiarì che nel periodo 1996-2006 il 10% più ricco crebbe del 112%, mentre i più poveri solo un 20%.
“Ora tutti hanno aumentato, si sono triplicate le utilità imprenditoriali. Il 10% più povero aumentò le sue entrate del 112% e nei più ricchi crebbero un 40%. Le brecce si sono ridotte”, ha insistito.
Sullo sviluppo nazionale, ha sottolineato che due milioni di persone riuscirono ad uscire dalla povertà durante il suo mandato ed in questo senso specificò: “prima eravamo dei tre paesi meno equi dell’America Latina ed ora siamo uno dei meno iniqui della regione”.
Nonostante, affermò che il fatto principale, il maggiore sviluppo, è il cambiamento di atteggiamento del popolo ecuadoriano: immobilizzo, demoralizzato, con una società e famiglie collassate quando cominciò la sua presidenza ed ora completamente trasformato.
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