venerdì 26 Luglio 2024
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Negano in Ecuador la fine del ciclo della sinistra latinoamericana

Quito, 14 feb (Prensa Latina) Vari intellettuali latinoamericani furono d'accordo oggi qui a negare che le recenti sconfitte dei governi di sinistra nel continente rappresenti la fine del ciclo di quella corrente politica nella regione. 

 
Quello che succede è che non si è prestata mai sufficiente attenzione al fatto che proprio con l’arrivo al potere dei primi leader progressisti incominciò la controffensiva della destra, assicurò l’accademica Isabel Ramos, intervenendo in un incontro organizzato dalla Rete degli Intellettuali in Difesa dell’Umanità e la Casa della Cultura Ecuadoriana, alla vigilia delle elezioni generali in Ecuador. 
 
D’accordo con Ramos, in questo tentativo di recuperare il potere, che il presidente ecuadoriano Rafael Correa definisce come una restaurazione conservatrice, i mezzi di comunicazione svolgono un ruolo preponderante. 
 
A partire dall’installazione dei governi progressisti in America Latina, che incominciò il leader venezuelano Hugo Chavez con la sua vittoria elettorale nel 1998, si osserva la costruzione di un’agenda mediatica negativa, diretta a sottrarre legittimità ai governanti di sinistra, ha osservato. 
 
Mentre, il politologo argentino Atilio Boron rimarcò che il trionfo di questi governanti spostò la visione egemonica del continente che ha avuto sempre gli Stati Uniti, ed immediatamente li videro come una minaccia per i loro interessi. 
 
Questo è stato un periodo di inquietudine per gli Stati Uniti, ed ora tentano di vedere come lo ricompongono, segnalò Boron, che, d’accordo con Ramos, segnala che per ottenere questo obiettivo, Washington ricorre ai mezzi di stampa ed alle organizzazioni non governative affinché rimpiazzino i partiti di destra tradizionali. 
 
Nel suo turno, anche lo scrittore venezuelano Luis Britto pensò che non esiste tale crisi dei processi progressisti come propalano i mezzi di diffusione corporativi. 
 
Il problema non è che i governi progressisti siano troppo radicali, bensì fino a che punto lo siano, condannò il drammaturgo, dopo considerare che uno degli errori commessi da alcuni di questi leader di sinistra è avere preteso di giocare con le stesse regole di un avversario che non li rispetta. 
 
Nell’incontro intitolato “Per il futuro dell’Ecuador e dell’America Latina” intervenne anche la giornalista cubana Katiuska Blanco, che risaltò gli sviluppi politici e sociali raggiunti nella regione negli ultimi anni, soprattutto in materia di sovranità ed indipendenza. 
 
L’incontro degli intellettuali ed artisti latinoamericani concluderà domani con una dichiarazione di appoggio al candidato presidenziale del governante Alleanza Paese, Lenin Moreno, chi necessita ottenere più del 50% dei voti per sconfiggere gli altri sette candidati nel primo turno, od il 40% più 10 punti percentuali di vantaggio sul secondo classificato. 
 
Ig/nm 
 

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