Abbiamo una tendenza marcata, e se questo è il caso, ci sarebbe un secondo turno, espresse il funzionario in una conferenza stampa, nella quale informò che col 94,6% dei verbali scrutati, Lenin Moreno, del governante Alleanza Paese, accumula un 39,20% dei voti, contro il 28,37% di Guillermo Lasso, rappresentante della destra conservatrice.
Interrogato sulla possibilità che una volta registrata la scarsa percentuale che resta provochi che uno dei due candidati raggiunga il 40% necessario per essere dichiarato vincitore al primo turno, Pozo rispose che “non è possibile”.
Ha sottolineato, nonostante, che l’annuncio ufficiale che ci sarà un secondo turno in Ecuador si farà una volta che termini lo scrutinio del 100% dei verbali.
Al rispetto, il presidente del CNE informò che fino al momento mancavano solo da scrutare i risultati totali in 6 delle 24 province del paese.
Minuti prima della comparizione di Pozo, il candidato filo-governativo disse essere preparato per l’eventuale ballottaggio.
Nell’ipotesi che ci sia un secondo turno, già noi ci siamo messi le nostre uniformi di campagna, affermò Moreno che reiterò che nelle elezioni di domenica scorsa sorpassò Lasso con più di un milione di voti.
Il banchiere, da parte sua, annunciò che starà questo martedì di fronte alla sede del CNE, a Quito, dove da due giorni si concentrano varie centinaia dei suoi seguaci per esigere la proclamazione del ballottaggio che, se si conferma, si celebrerebbe il 2 aprile prossimo.
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