Alla luce della Rivoluzione Bolivariana abbiamo il proposito sublime di rivendicare l’essenza popolare ed umanista della FANB, per compiere l’irriducibile compromesso di servire sempre i più alti interessi del nobile e glorioso popolo venezuelano, manifestò il generale in capo per mezzo di un comunicato.
Allo stesso modo, Padrino Lopez ricordò il 27 febbraio 1989, in occasione di compiersi 28 anni dalla ribellione popolare conosciuto come El Caracazo, e considerato una “tragica pietra miliare della nostra storia repubblicana che conserva ferite aperte difficili da curare”, affermò.
Come proclama il documento, le proteste ed i tumulti contro il governo di Carlos Andres Perez rappresentano una pagina molto triste nell’evoluzione della società venezuelana, che deve richiamare permanentemente alla riflessione.
Fu un tempesta popolare spontanea e di massa, sorta per sfidare un’élite governante vanitosa ed arrogante che subordinata ai poteri stranieri, tradì ed oltraggiò le masse diseredate imponendo loro misure di carattere prettamente neoliberale, che minavano la sua stabilità economica e la sua dignità, aggregò.
Per il ministro, quegli eventi furono la genesi della Rivoluzione Bolivariana che al comando del comandante Hugo Chavez (1954-2013) “inalberò gli stessi principi di Bolivar e Zamora per consolidare la coscienza collettiva del popolo nella ricerca irrinunciabile dei suoi diritti e richieste sociali”.
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