“Con l’arrivo del Comandante Chavez, nel 1998, non arrivò ad un incarico, arrivò al potere politico, il ricupero del progetto storico di indipendenza, di sovranità, ritornammo alle nostre radici, al progetto storico di indipendenza dei nostri liberatori. È il progetto bolivariano”, sottolineò Rodriguez.
La ministra di Relazioni Estere venezuelana aggregò che con Chavez è arrivato anche “il recupero della dignità del popolo del Venezuela, un popolo che era stato sottomesso dal modello neoliberale che era stato escluso, disprezzato dalle élite oligarchiche che solo rappresentano e rappresentavano gli interessi multinazionali ed imperiali nel nostro paese”.
Si riferì inoltre all’appena concluso XIV Vertice Straordinario dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-trattato di Commercio dei Popoli (Alba-TCP) (Alba-TCP) che si dedicò a commemorare il quarto anniversario della scomparsa del leader bolivariano.
“I popoli dei Caraibi hanno oggi un maggiore significato -ha detto la cancelliera venezuelana – che essendo paesi piccoli in quanto a numero di abitanti, sono giganti infiniti nella loro dignità in difesa dell’indipendenza e sovranità dei loro popoli”.
La famiglia caraibica merita tutta la nostra solidarietà, accompagnamento, cooperazione ed unione”.
Rodriguez inviò anche un saluto speciale al presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ed al popolo ecuadoriano.
“Il Gran Maresciallo di Ayacucho (Antonio Josè de Sucre) le cui ossa mortali riposano a Quito, sta anche accompagnando la lotta del popolo ecuadoriano. È la lotta dei nostri liberatori quella che stiamo facendo qua ed anche nella Patria grande”, ha concluso la capa della diplomazia venezuelana.
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