L’inizio dell’anno scolastico in questa provincia continua bloccato e le aule vuote mentre il settore si prepara a livello nazionale per un altro sciopero il prossimo mercoledì in una domanda unanime al Governo sulla necessità di una negoziazione salariale nazionale.
In un comunicato il Fronte di Unità Docente Bonaerense che unisce alle sei corporazioni di questa provincia, accordò uno sciopero di 24 ore per domani e convocò ad una mobilitazione provinciale giovedì “per esigere, un’altra volta, al Governo di Maria Eugenia Vidal che formuli definitivamente una proposta di cambio salariale degna”.
Dopo l’incontro tra le parti venerdì scorso, durante il quale il governo locale offrì un aumento di un 19% pagato in tre scatti, l’ultimo a riscuotere in gennaio del 2018, i maestri bonaerensihanno fatto un appello per continuare la lotta dopo qualificare la proposta come insufficiente.
Oltre il conflitto in questa provincia, la Confederazione argentina dei Lavoratori dell’Educazione (Ctera) convocò sabato scorso ad una nuovo sciopero nazionale di quattro giorni, diviso in due parti.
Mercoledì ci sarà una giornata di 48 ore alla quale si sommarono anche i docenti universitari, e la settimana prossima, il 21 ed il 22 marzo, realizzeranno scioperi, mobilitazioni, classi pubbliche ed assemblee.
Il settore da mesi viene reclamando una negoziazione salariale alla ricerca di elevare lo stipendio del 35%, per tentare di compensare l’alto indice di inflazione che nel 2016 arrivò ad oltre il 40%.
Ig/may