In dichiarazioni a Prensa Latina, Rojas ha sottolineato come il disco è un compendio di canzoni scritte in un periodo prudenziale, per organizzare molto bene le idee, fatto che li aiutò a generare temi peculiari.
“In materia di piacere, in materia di sonorità e di sperimentazione, io credo di sì, che è un disco molto equilibrato”, precisò.
Dopo una domanda sul tema La Tempesta, scritto insieme al cantautore Silvio Rodriguez ed inciso nell’ottobre del 2016, Israel indicò che la composizione è piuttosto un’inquietudine generazionale ed un tentativo per mettere in luce l’attuale scenario della società cubana contemporanea.
Aggiunse su questo punto che “la strada si fa sognando e tentando che i nostri tempi ci somiglino, e che uno assomigli ai nostri tempi”.
Israel Rojas elogiò il lavoro realizzato congiuntamente con trovatori di due generazioni differenti dalla sua, come il cubano Frank Delgado e Vicente Alejandro Trigo, direttore del gruppo DeCorazon.
“Abbiamo un’eccellente relazione con questi artisti; con Vicente siamo amici da quando lo abbiamo aiutato a produrre il suo primo disco, e con Frank Delgado è un cameratismo storico che pochi anni fa si è materializzato in un disco: Estremisti nobili”, espresse.
Concludendo, il musicista parlò del lavoro fatto a sei mani, che ha avuto la funzione di tentare di lanciare all’etere le buone idee ed i buoni creatori, dove i più umani sentimenti non passano di moda e possono essere di qualunque generazione”.
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