“È importante fortificare gli sforzi per proteggere difensori e patrocinatrici dei diritti umani nel paese”, sottolineò qui la nota pubblicata, nella quale si offre la collaborazione della rappresentazione dell’ONU per appoggiare le azioni in questo senso.
La dichiarazione dell’organismo internazionale allude all’omicidio del capo tribù indigeno Antonio Mig Claudino, nella Terra Indigena Serrinha, a Rio Grande do Sud, e del militante del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST) Waldomiro Costa Pereira a Parauapebas, in Pará, ambedue successi il passato giorno 20.
Costa Pereira, ex dirigente statale del MST e che era attivo dal 1996 come lottatore dopo la riforma agraria, è stato assassinato lunedì nell’Ospedale Geral di Parauapebas, dove era ricoverato, recuperandosi da un attentato.
Come riporta la stampa, cinque uomini incappucciati ed armati arrivarono all’ospedale e tre di loro andarono direttamente nella sala dove si trovava Costa Pereira e l’assassinarono, in un’operazione che durò appena tre minuti e fu registrata dalle camere di sicurezza dell’installazione medica.
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