Le adeguate politiche applicate durante i 10 anni di Rivoluzione Cittadina sono le ragioni di questi ed altri risultati, esposti dal mandatario durante la conferenza: “Economia per lo Sviluppo, l’esperienza ecuadoriana”, impartita all’inaugurazione dell’appuntamento internazionale: “Sviluppo economico dalla periferia, nesso tra il passato, presente e futuro”.
“Ci troviamo sotto la media dell’America Latina, e d’accordo con la Commissione Economica per America Latina ed i Caraibi (Cepal), siamo tra i paesi che più hanno ridotto l’iniquità”, assicurò ed enfatizzò come la nazione passò da essere tra quelle di minore equità nel continente ad essere uno delle tre più eque, in America del Sud.
Sulla diminuzione della povertà, affermò che è scesa da 38,3 a 25,8% tra 2006 e 2014.
“Questa riduzione del 12,5% significa milioni di ecuadoriani che uscirono dalla povertà e si spiega con il 5,4% per effetto di crescita, ed il 7,1% per effetto di ridistribuzione (…) non solo abbiamo ridotto la povertà per crescere, bensì per raggiungere maggiore giustizia”, determinò.
In quanto a riscossione tributaria, Correa specificò che quasi si triplicò, passando da 4672 milioni di dollari nel 2006 a 12600 milioni nel 2016, e l’86% di questo sviluppo è stato per una maggiore efficienza e trasparenza.
Mentre il 14% risponde a nuove imposte, secondo il Servizio dei Redditi Interni, secondo lui, uno dei migliori della regione.
Il presidente affermò che in questa zona, l’Ecuador è uno dei paesi con meno imposte, e con questo dato ha respinto le critiche sulle tariffe applicate nello Stato sud-americano e si riferì ad un’investigazione della Comunità Europea, che fa un appello per aumentare i dazi.
Inoltre, affermò che oltre al miglioramento in efficienza per riscossione tributaria, la nuova contrattazione del debito esterno e la rinegoziazione dei contratti petrolieri permisero di liberare migliaia di milioni di risorse per investimento pubblico in tutto il territorio.
L’incontro di due giorni che si svolge nella Casa della Cultura Ecuadoriana Benjamin Carrion in onore al riconosciuto economista Werner Baer, conta sulla presenza di accademici delle università degli Stati Uniti, del Brasile, del paese anfitrione e rappresentanti di altre istituzioni internazionali.
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