La Relazione Speciale di Rischio della Difesa, intitolata “Violenza e minacce contro i leader sociali ed i difensori di diritti umani”, aggiunge che questi fatti sono accaduti tra il 1º gennaio 2016 ed il 1º marzo 2017.
Precisa che si registrò, a parte delle persone uccise, che esistono cinque sparizioni forzate ed altri 33 casi di attentati a leader e difensori che salvarono la loro vita.
Questi omicidi di bande armate -compresi paramilitari – ebbero luogo in 23 dipartimenti dei 32 del territorio nazionale, cita la notizia.
La demarcazione di più indice di violenza contro gli attivisti locali è quella di Cauca, dove radicava un 30% degli assassinati commessi in poco più di un anno.
Una delle principali cause di questo fenomeno è la pretesa dei gruppi armati illegali di recuperare gli spazi del territorio da dove si sono ritirate le FARC-EP, col fine di impadronirsi di spazi per impiantare economie illegali, affermò Negret.
La cifra del Difensore del Popolo non coincide con quella apportata nella Relazione Annuale delle Nazioni Unite per i diritti umani del 2016, che ha riportato solo 127 attivisti giustiziati.
La Relazione della Difesa del Popolo corrispondente al 2015 registrò assassinati in Colombia di 69 leader popolari, fatto che dimostra un incremento considerabile.
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