Huanacuni espresse l’indignazione del suo paese per i fatti del 3 aprile quando si suscitò un’azione istituzionale, con l’obiettivo di ostacolare che il paese eserciti la presidenza di turno del Consiglio Permanente dell’organismo emisferico.
Qualificò questo fatto un golpe di Stato. In organismi internazionali succedono anche atti di questa indole, credevamo che questi metodi facevano parte del passato, ha sentenziato.
Spiegò che Bolivia prese la decisione di sospendere in quella giornata la sessione sul Venezuela, per informarsi e studiare i documenti, ma che non si è mai negato a rispondere ad un sollecito degli Stati membri.
Il nostro paese non accetta né non accetterà mai aggressioni né imposizioni di un’altra nazione. Rispettiamo tutti gli Stati e siamo un paese pacifista che lotta per la vita, disse il cancelliere.
Indicò, inoltre, che il Consiglio Permanente fu illegale ed aggredì la vicepresidenza di quell’istanza esercitata da Haiti.
La convocazione realizzata alle nostre spalle ruppe vari articoli del regolamento dell’istituzione, ha concluso.
Ig/cdg