Nel cimitero di Santa Ifigenia di questa città orientale dove è arrivato ieri, il mandatario della nazione sud-americana depositò una rosa bianca davanti alla roccia che tesoreggia le ceneri di Fidel, ispirato in un poema dell’Eroe Nazionale, Josè Martì, che evoca valori come l’amicizia, la generosità e l’altruismo. Davanti ad una moltitudine che presenziò all’omaggio, Correa disse che Martì “insegnò la strada col suo pensiero illustre, affrettandosi per la sua epoca”; e ringraziò i cubani ed il loro governo per “l’accompagnamento, l’ispirazione e l’esempio, e per propiziare questa opportunità di visitare la storia”.
Il presidente ecuadoriano sarà decorato con la condizione di Figlio Illustre di questa città e visiterà altri luoghi di interesse storico, come la Caserma Moncada, assaltata nel 1953 da un gruppo di giovani al comando di Fidel nell’inizio della lotta contro la dittatura di Fulgencio Batista (1952-1958).
Correa arriverà viaggerà oggi a L’Avana, dove converserà domani col suo omologo cubano, Raul Castro, e riceverà l’Ordine Josè Martì, la più alta distinzione che concede il Consiglio di Stato di Cuba a personalità straniere per la loro contribuzione alla pace.
Il capo di Stato sarà anche insignito col dottorato Honoris Causa che concede l’Università de L’Avana.
Ig/mca