venerdì 26 Luglio 2024
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Gruppo dell’ONU conferma posizione sull’argentina Milagro Sala

Buenos Aires, 18 mag (Prensa Latina) Il gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie delle Nazioni Unite ha confermato oggi qui la sua posizione sul caso della leader sociale argentina Milagro Sala, dopo affermare che si tratta di una detenzione arbitraria. 

 
L’anche parlamentare del Mercosur, fondatrice del movimento Tupac Amaru, è da un anno imprigionata sotto accusa di presunto incitamento alla violenza e tumulto per dirigere una protesta contro i cambiamenti imposti dal governatore di Jujuy Gerardo Morales nel sistema e nel programma delle cooperative. 
 
Il gruppo concluse questo giovedì una visita a questa nazione australe, su richiesta del Governo che si estese per 10 giorni, nella quale assisterono a 19 centri di reclusione nella capitale e nelle province di Buenos Aires, Chubut e Jujuy. 
 
La nostra visita non si trattò di una revisione dell’opinione, la detenzione di Sala è arbitraria, da sempre è stato così, sostenne la commissione presentando i risultati preliminari. 
 
In una conferenza stampa, Setondji Roland Adjovi, del Benin, ed Elina Steinerte, della Lettonia, hanno osservato che in tutti i luoghi che hanno visitato sono stati ricevuti bene dalle autorità e dai gruppi della società civile. 
 
Presentando la relazione, gli esperti hanno dichiarato la loro preoccupazione per la selettività del sistema di giustizia penale in questo paese in relazione con le persone di differenti strati socioeconomici e di quelli che partecipano nelle proteste sociali. 
 
Definirono allarmante “la risposta sproporzionata delle forze dell’ordine davanti alle manifestazioni realizzate dai popoli indigeni” ed hanno esortato le autorità ad astenersi da usare la forza e riannodare il dialogo con queste comunità. 
 
Sulla detenzione degli emigranti, gli esperti dell’ONU si sono dispiaciuti dell’adozione del Decreto di Necessità ed Urgenza, che modificò questo anno le disposizioni della legge sulla politica migratoria nel paese ed eliminò diritti importanti. 
 
La relazione finale sarà presentata nel 2018, davanti al Consiglio dei diritti umani dell’ONU. 
 
Ig/may

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