La proposta condanna “ogni politica statale che, per azione od omissione, promuova, propizi, pianifichi ed esegua la scomparsa forzata di persone” o esecuzioni extragiudiziali, “col fine di fomentare il controllo sociale e l’intimidazione della popolazione in deperimento dei diritti umani”.
Nella prima sessione plenaria dell’assemblea dell’Organizzazione degli Stati Americani la delegazione venezuelana, presieduta dalla sua cancelliera, Delcy Rodriguez, si mostrò all’offensiva con varie iniziative inclusa una proposta di risoluzione contro il muro che il presidente Donald Trump pretende alzare nella frontiera degli Stati Uniti col Messico.
La cancelliera venezuelana prima si riunì con familiari dei 43 studenti di pedagogia di Ayotzinapa a chi espresse la solidarietà del suo governo.
Inoltre Venezuela reclamò in un altro documento di abrogare immediatamente tutte le azioni unilaterali del governo degli Stati Uniti contro la nazione sud-americana.
La riunione che si svolge nel complesso alberghiero Moon Palace dello stabilimento balneare di Cancun, si sviluppa in mezzo a strette misure di sicurezza che non ostacolarono che i parenti degli studenti di pedagogia di Ayotzinapa esigessero all’OSA il ritrovamento dei loro figli, scomparsi nel settembre del 2014.
Il forum conclude domani, col Venezuela come il tema più sostanzioso e polemico, dopo i falliti tentativi diretti dagli Stati Uniti e dal governo anfitrione per imporre un progetto di risoluzione che Caracas considera un’intromissione nei suoi temi interni.
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