Parigi, 26 giu (Prensa Latina) L'intellettuale francese Salim Lamrani considera che la politica di ostilità annunciata dal presidente statunitense, Donald Trump, verso Cuba è condannata al fallimento, secondo un articolo pubblicato oggi.
Il professore universitario, specialista nel tema delle relazioni tra Washington e L’Avana, ricordò che dal trionfo della Rivoluzione nel 1959, Cuba “non ha fatto mai la più piccola concessione sotto la pressione o le minacce”.
“I cubani non sono sensibili al linguaggio della coercizione, del ricatto o dell’intimidazione. Questo fa parte della loro idiosincrasia”, indicò Lamrani in un articolo pubblicato nel sito web Mondialisation.
Lo scrittore e saggista francese sostenne che le misure annunciate da Trump suscitano incomprensione nel seno della società statunitense, ed anche il rifiuto a livello internazionale.
“Mentre il mondo aveva dato il benvenuto al dialogo costruttivo iniziato da Barack Obama in dicembre del 2014 ed al sollevamento di alcune restrizioni, Donald Trump ha messo fine al processo di normalizzazione delle relazioni”, discusse.
D’accordo coi suoi progetti, “il tono aggressivo e prepotente segna una rottura con la politica del dialogo adottata da Barack Obama”.
Inoltre, segnalò che il nuovo mandatario statunitense ricorse ad un discorso di ostilità senza precedenti e che si fa eco della retorica della guerra fredda.
D’altra parte, Lamrani sottolineò la posizione di Cuba, sempre disposta a dialogare e risolvere pacificamente le controversie con gli Stati Uniti, sulla base del rispetto a tre principi fondamentali: l’uguaglianza sovrana, la reciprocità e la non ingerenza nei temi interni.
“In una parola, il sistema politico, il modello sociale e la politica estera di Cuba, sono competenze esclusive del popolo sovrano dell’isola”, ha concluso.
Ig/lmg
venerdì 26 Luglio 2024
