giovedì 5 Dicembre 2024
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Esigono la votazione della legge su viaggi a Cuba nel Senato degli USA

Washington, 27 giu (Prensa Latina) Il legislatore democratico Patrick Leahy difese oggi davanti al Senato statunitense la necessità di votare la Legge di Libertà per Viaggiare a Cuba e criticò la politica verso l'isola annunciata recentemente dal presidente Donald Trump. 

 
Intervenendo in un dibattito vespertino su diversi temi nella Camera alta, il senatore per Vermont ricordò che il passato 25 maggio lui ed il repubblicano Jeff Flake, insieme ad altri 53 sponsor di entrambi i partiti, introdussero questa proposta legislativa. 
 
“È francamente assurdo che tale normativa sia necessaria per restaurare la libertà del popolo statunitense a viaggiare, una libertà che il Governo federale non avrebbe dovuto mai togliere”, manifestò Leahy in una sessione che si è prolungata fino ad ore della notte. 
 
Risaltò che 55 membri della Camera alta appoggiano l’eliminazione delle restrizioni che neanche l’ex presidente Barack Obama (2009-2017) ha potuto risolvere, e sostenne che se si fa una votazione sul tema, la legge passerebbe immediatamente. 
 
“Spero che il leader della maggioranza ci lasci fare questa votazione”, manifestò il democratico, che respinse l’idea che qualunque Governo neghi ai suoi cittadini il diritto di viaggiare liberamente. 
 
Leahy segnalò che il popolo cubano e quello statunitense vogliono relazioni più strette, come l’hanno dimostrato le inchieste. 
 
Per ciò, manifestò che Trump li avrebbe dovuti ascoltare, invece di prestare attenzione ad una minuscola minoranza che vuole fare retromarcia all’avvicinamento tra tutti e due i paesi. 
 
Il senatore considerò ipocrita il discorso pronunciato da Trump e si domandò quanti membri del legislativo avevano letto i dettagli del suo annuncio. 
 
Secondo lui, il testo è stato visto solo da due “membri cubano-americani del Congresso -e nessuno dei due non ha pestato mai la terra di Cuba – che pubblicamente si sono aggiudicati il credito per scrivere la nuova politica della Casa Bianca”. 

Tutto ciò, per sé stesso, parla molto della chiamata revisione dell’amministrazione che risultò essere in larga misura una farsa, perché apparentemente tutte le agenzie federali raccomandarono al mandatario attuale di continuare la strada iniziata da Obama, considerò il membro del partito azzurro.
 
Ig/mar

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