D’accordo col primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, le indagini comprovarono che fu un meccanico l’ultima persona che contattò Perez, prima che sorvolasse Caracas, sparasse e bombardasse con granate il Ministero per le Relazioni Interne, Giustizia e Pace, ed il Tribunale Supremo di Giustizia, martedì scorso.
“Indovinino con chi lavora il meccanico, nel Governo di Miranda; con chi ha vincoli, con il partito Prima Giustizia”, ha detto il dirigente del PSUV nel suo programma “Con el Mazo Dando”.
Cabello ha anche criticato il silenzio della destra davanti al linciaggio dei venezuelani durante le loro manifestazioni violente.
Allo stesso modo, ratificò che la dirigenza oppositrice ha preteso eseguire il 19 giugno un piano sanguinante per preparare uno scenario di intervento con la complicità dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).
Ha sottolineato, inoltre, che i leader della destra sono già sconfitti politicamente, elettoralmente e militarmente. “Quello che succede nella Mensa dell’Unità Democratica è che non c’è nessuno che voglia assumere la sconfitta e che costruisca una vera opposizione”, ha concluso.
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