L’annuncio apparve nell’account della rete sociale Twitter di quell’organizzazione non di partito, senza fini di lucro, stabilita nel 1994 e con sede a New York.
Vicino al dato esiste un contatore per misurare il tempo che manca fino alla data menzionata, che segna 90 giorni dopo il 16 giugno scorso, quando il presidente statunitense, Donald Trump, ha annunciato nella città di Miami, in Florida, il cambiamento di posizione verso l’isola caraibica.
Dopo concludere un discorso sul tema, il cui contenuto è respinto da diversi settori, l’occupante della Casa Bianca firmò il chiamato Memorandum Presidenziale di Sicurezza Nazionale sul Rinvigorimento della Politica degli Stati Uniti verso Cuba.
Detto documento restringe i viaggi degli statunitensi al paese caraibico a partire da barriere burocratiche ed elimina le visite educative a titolo individuale.
Inoltre, proibisce le transazioni economiche, commerciali e finanziarie tra compagnie statunitensi ed aziende cubane vincolate con le Forze Armate Rivoluzionarie ed i servizi di intelligenza e sicurezza.
Così, e come considerò il Governo dell’isola in una dichiarazione, si impongono intoppi addizionali alle già ristrette opportunità che il settore imprenditoriale statunitense ha per commerciare ed investire a Cuba.
Lo stesso 16 giugno, entità federali degli Stati Uniti pubblicarono alcune linee guida per riferirsi ai cambiamenti, ed i documenti divulgati hanno incluso domande e risposte sulle nuove misure.
Secondo l’OFAC, i loro emendamenti di regolamento si emetteranno nei prossimi mesi e le trasformazioni non avranno effetto fino all’apparizione dei prossimi regolamenti.
Da parte sua, il Dipartimento di Commercio applicherà i cambiamenti necessari attraverso emendamenti ai suoi Regolamenti di Amministrazione delle Esportazioni.
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