Gli avvocati impugnarono l’introduzione estemporanea della dichiarazione giurata di Ismael Pittì al dossier di estradizione, nelle mani della Corte del Distretto Meridionale della Florida, nella quale responsabilizza l’ex mandatario dell’operatività e creazione di un gruppo per gli ascolti illegali.
Il giornale La Estrella rivelò che Pittì, che lavorò nel Consiglio di Sicurezza Nazionale (CSN) dal 2012 fino al maggio del 2014, affermò che si creò una nuova unità conosciuta come Servizi Speciali, che era diretta da Rony Rodriguez (latitante), allora capo dell’intelligenza del CSN.
William Pittì (latitante) era l’altro membro del gruppo scelto che ha ricevuto allenamento speciale per manipolare un sistema di spionaggio che si ubicò nell’ultimo piano dell’edificio del Consiglio, dove potevano accedere solo i tre ufficiali selezionati, secondo la fonte.
Rodriguez disse ad Ismael che i risultati sarebbero stati confidenziali e diretti solo al presidente Martinelli, che non dovevano chiamarlo per nome, solo “il capo” o con le sue iniziali “RM”, raccontò nella sua dichiarazione firmata negli Stati Uniti in gennaio del 2017.
Spiegò, inoltre, che nella prima visita di abilitazione che fece il personale dell’azienda israeliana NSO Group, fornitrice del sistema di spionaggio Pegasus, menzionarono che avevano avuto una riunione previa col presidente.
L’incorporazione di questa dichiarazione al processo di estradizione, mediante nota diplomatica, è quella che impugnò la difesa perché è stata raccolta dopo la chiusura dell’espediente in ottobre del 2015, e minacciarono di accusare per tutto ciò davanti ai tribunali l’ambasciatore panamense a Washington, Emanuel Gonzalez-Revilla.
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